La nostra crociera ed il CUSCUS



 Una nave di libri  Barcellona 2013

Dovrei fare una premessa, il mio post dovrebbe iniziare con la leggenda che vede protagonista San Giorgio mentre salva la principessa dal drago.  Vagando tra i vari siti le storie si complicano, il san Giorgio in questione, ha poteri magici e secondo le fonti wikipedia lo presentano come megalomartire. San Giorgio era venerato come martire in Palestina e Siria già nel quarto secolo.         

            Comunque San Giorgio Martire visse nel III secolo e mori secondo alcune fonti nel 303 a Lydda ( Presso l’odiena Jaffa Palestina). Non ci sono molte notizie attendibili sulla sua vita.  Secondo altre fonti era originario della cappadocia ( oggi Turchia) dove nacque nel 280 circa dove venne educato dalla famiglia alla religione cristiana ma in età adulta scelse di arruolarsi nell’esercito dell’impero romano, gonvernato dall’imperatore Diocleziano. Al momento di rifiutare alla sua fede cristiana secondo l’ordinanza di Diocleziano, rifiutò e da l’ iniziarono ler persecuzioni e poi il martirio.-
Il vescovo di Genova Jacopo da Varagine, nella sua leggenda Aurea, fissa la figura di San Giorgio come cavaliere eroico, che influenzerà  l’ispirazione figurativa degli artisti e la fantasia popolare.
Una delle leggende più conosciute sul cavaliere narra, del suo combattimento con un drago per liberare la giovane figlia del re Silene ( libia) sacrificata al mostro per placare la sua fame di esseri viventi. Il giovane cavaliere Giorgio, guidato da Dio, riuscì ad uccidere il drago, e ciò convertì il re e gli abitanti alla religione cristiana. Nel medioevo la lotta contro il drago divenne il simbolo della lotta tra il bene ed il male. La leggenda del santo contribuì a diffondere il culto del santo sia in Oriente che in Occidente tanto che venne uno dei santi più venerati nel mondo cristiano.
In italia è il patrono di 150 comuni, all’estero è patrono dell’Inghilterra, del Portogallo e di alcune regioni della spagna ( tra cui la catalogna). San Giorgio è patrono degli scout, che si ispirano alla sua figura è la festa liturgica è celebrata ogni anno il 23 Aprile.

Il 23 Aprile nel giorno di san giorgio in catalogna le strade sono invase di fiori e libri. Vi è l’usanza, infatti che gli uomini regalino una rosa alle donne e ne siano contraccambiati con un libro..
La festa del libro e della rosa furono celebrati per l’esattezza per la prima volta il 7 ottobre 1926.
L’idea originale fu dello scrittore Valenciano VICENTE CLAVEL Andrès che la propose al camera Oficial del libro de Barcelona. Nel 1930 fu cambiata la data al 23 Aprile per commemorare nello stesso giorno l’anniversario della morte di Miguel de Cervantes e William Shakespeare. Dal 1964 la stessa data è stata scelta da tutti i paesi di lingua spagnola per festeggiare il libro e la lettura.
Nel 1993 una simile scelta fu fatta dalla comunità europea e da tali premesse con l’appoggio dell’Unione Internazionale degli Editori che il governo spagnolo presentò all’Unesco la proposta di promuovere per il 23 aprile la GIORNATA MONDIALE DEL LIBRO E DEL DIRITTO d’AUTORE proclamata tale dal 1995.

La festa è particolarmente sentita in Catalogna soprattutto nella città di Barcellona che viene invasa fin dalla mattina da rose e libri. Come racconta la leggenda San Giorgio raccoglie una rosa nata dal sangue del drago sconfitto per donarla alla principessa a cui aveva salvato la vita.





Una nave di NOI:::::::

20 Aprile 2013  Partenza
Un Nave di Libri in partenza. Finalmente ero arrivata a Civita Vecchia assieme alla mia collega Francesca Burzi. Ecco quando si parla di Francesca Burzi bisognerebbe aprirle un BLOG, per descriverla oppure dovrei chiedere uno spazio esterno su di un server internazionale. La Francesca è una CHEF aretina che presta la sua attività presso i maggiori casati nobiliari aretini. Per lei conti e contesse non fanno conto.  La sua cucina rispecchia molto la sua personalità, semplice e marcatamente territoriale, ricca di profumi e di sapori sopraffini. Ma aldilà della professionalità che la contraddistingue la Franci è una donna simpaticissima. Contagiosa nel suo modo allegro di porsi verso il prossimo.


Grazie a lei e a Mario Liberto lo scrittore del libro CUSCUS io ero su quella nave. Grazie a Francesca che mi propose il progetto e che mi mise in contatto con gli organizzatori della Agra Editrice della rivista LEGGERE io ero stata scelta come seconda chef per presentare il libro del Liberto.
Anche perché arrivati a Civita Vecchia ci siamo conosciuti un po’ tutti. Finalmente al Desk della GRIMALDI LINE c’era Mario Liberto lo scrittore, Sergio Auricchio il direttore di Agra Editrice e la famiglia Pisciotta delle Fattorie Azzolino che avrebbero sponsorizzato il vino della loro cantina durante la degustazione del cuscus. Eravamo talmente felici perché "disorganizzate mentalmente" su ciò che ci avrebbe aspettato.
 Una brochure di 100 pagine che elencava sia il programma dei 5 giorni ma anche tutti i libri che sarebbero stati presentati sia in nave che a Barcellona durante la festa di San Jordi, la festa del libro e delle rose. Al Check IN…..eravamo in molti. Si profilava solo il problema del roaming perciò da ricaricare il cellulare anche perché a detta di Sergio Auricchio “purtroppo a bordo i cellulari non prenderanno se non via satellite e sarà difficile collegarsi”  Per me un colpo al cuore, io che sono perennemente collegata.

“Uhee Francesca credo che mi debba fare una ricarica da 20 Euro perché almeno chiamo una volta arrivata a Barcellona!”  E accaduto in edicola di incontrare Roberto Gervaso pure lui pervaso dall’idea roaming “come famo?”. Gli era caduto un foglio dalle mani ed io lo avevo raccolto con tutta fretta soffermandomi davanti ad un papillon Fluoresciente. Wow era Roberto Gervaso davvero!!! Si tanto piacere, strette di mano e la Franci in giro a comperare sigarette e bottiglie d’acqua perché era un caldo bestiale. Vi ricordo che siamo partite con due bagagli, più uno a parte dedicato alla couscoussiera, uno valigia di Couscous ( 20 kg) e laptop in borsa….escluso il bagaglio a mano che se fosse esploso avrebbe cambiato colore al papillon di Gervaso e rifatto la prua della Grimaldi.



Lì dopo pochi minuti tra scambio di bagagli e prese di coscienza e conoscenza ecco arrivare la famiglia PISCIOTTA Gabriella e Nino ( Antonio) “ Piacere sono Velia!”  Antonio “Piacere siamo quelli che abbineranno il vino al cuscus di Mario….ecco lei è Gabriella mia moglie, purtroppo ha perso la voce per una tracheite ma le passerà statene certe!” Gabriella si faceva capire a gesti…..avvicinandomi riuscivo a sentire quello che sussurrava con grande fatica-
Perciò il suo sguardo sorridente era già abbastanza comunicativo.

 “Gabriella ha perso la voce proprio adesso che dobbiamo andare in crociera e che sfortuna”   Ma Gabriella sorrideva e continuava a fare i gesti e con il labiale eravamo brave.
Oramai il feeling era scoppiato, la paura era già stata prosciolta nell’acido come la prognosi non riservata  e lei fuoriusciva con la sua voce e non voce con dolcezza infinita.  Ci misi poco più di un ora per fare amicizia con tutti quelli che avrebbero accompagnato il mio viaggio, escluso scolaresche intere di licei che partivano con le loro scuole e con tre donne stupendamente bionde ultra settantenni che noi avevamo già ribattezzato “sacro circolo delle winx”

Non so il perché ma il trattamento VIP, prevedeva che fossimo gli ultimi a salire in nave per evitare la fila, infatti fuori faceva fredddo. Si erano 12 gradi e tirava tramontana. A parte i primi 5 avvertimenti smentiti poco dopo “potete salire” noi ci regolavamo con le Winx. Pure loro si vede l’età paleolitica ed il fatto che non fossero stagionate a puntino stavano con noi, erano le prime ad alzarsi ad ogni avvertimento dato dall’altoparlante.

Check In ore 21,45………Eccoci in fila: io, Francesca, Mario Nino & Gabriella lungo il tragitto di 4 km transennato tipo zig zag, la nave era di fronte a noi cercavamo di tirare fuori le carte d’imbarco, carte d’indentità e tutto l'occorrente per effettuare il check in. Ma il vento non perdonava. Si la  fila era scorrevole ma il vento più potente. IO??? Sempre col piumino viola, cappello e strati di lana che ai raggi X sono risultata la donna più vestita della nave. Effettivamente al momento dei controlli potevo anche farmi fare una tac con risultati molto veloci. Il cane lupo messo lì a controllare anche i bagagli…..beh mi avrebbe morso una gamba solo dal buon odore. Passare la sorveglianza, ispezioni con cane incorporato era una bella prova per me che vengo sempre fermata. “Cavolo ma ho la faccia da terrorista?”
“ma no,,,,,,facciamo dei controlli a random” ed io “della serie dove colgo colgo…..ed avete colto me che culo?”  Però veloci anche col pastore tedesco naturalmente allupato verso la valigia rossa contenente Cous Cous. Se lo avessi aromatizzato alle erbe mi avrebbero già aperto tutto e magari mi sarei dovuta imbattere in un cooking show in questura per provare la mia innocenza.

Cmq arrivati all’interno della nave illuminata come se fosse mezzogiorno di fuoco, mi accorgo che ci sono tre scale mobili che portano direttamente al ponte 7 al ricevimento.
Si perché le navi hanno i ponti, una cosa nuova per me che non porto esperienze cruciali in crociera.
Francesca è una donna anche molto elegante, lei ha sempre il suo tacco 10/12  invece io ho sempre il mio TACCO naturale, personalizzato da scarpa da ginnastica.
Visto il personale rigorosamente  italiano di origine cinese la prima cosa alla quale ho pensato e stata “caricatemi i bagagli che a caricarmi sulle scale mobili ci penso io”
Spostare la sottoscritta su qualcosa che sia mobile è come spostare qualcosa di immobile qual piuma al vento e con tutta quell’aria davvero ero diventata un ghiacciolino.

Mi è venuto spontaneo buttare le valigie sulle scale ed il cameriere “Segnora io posso aiutare non si getti così” ahhahha……” Non si preoccupi butto le valigie…riprendetele voi a me ci penso io che sono handicappata!”    “ ma no segnora lei non handicappata”   “Ecchecavolo vuoi vedere il tesserino” E la Franci che moriva dal ridere a 10 metri sopra a me  “dai su……è veroooooooooooooooooo!”””””   “Al mio corpo ci penso da sola sennò sono un pericolo pubblico”

Si era creata una sorta di fila, non salire sulla scala mobile in giusto tempo significava creare sia curiosità per il fatto che ridessi senza sosta e che tutti mi chiamassero già dall’alto.

Vabbè a parte la gettata del bagaglio sono riuscita a salire sulle scale mobili ed arrivare a destinazione sana e salva guardando come punto di riferimento il tacco della Burzi che sinceramente era davvero fighissimo e faceva molo CRUISE on the Staircases…..

Sergio Auricchio ci aveva già dato la scheda ( chiave) per la nostra cabina, i buoni da utilizzare per la cena, mancava solo arrivare in camera, lasciare le valigie e poi organizzarsi per il resto.

Arrivate in cabina…..è stata la parte più divertente perché per ogni ala o piano vi erano piantonati camerieri ovunque mettessimo occhio “Segnora la camera 9115 A da questa parte”
E certo tra ascensori, scale mobili, corridoi io pregavo di trovare il modo di posare tutta quella mercanzia inclusa la couscussiera che la Burzi tanto aveva fatto per portarsi a bordo.

“WOW FRANCI….ci hanno dato la Junior Suite!!!    “Oh Velia  ma hai capito che si deve fare noi domani perché a me sfugge???!”   “Ma che ti frega Franci, prima di tutto ci fumiamo una sigaretta, ci rilassiamo, ci si cambia e poi si và a cena al Ristorante così parliamo con la brigata di cucina!”  



Con Francesca il tempo passa velocemente, eravamo ancora al porto, il cellulare era ancora attivo e lei aveva da chiamare il suo AMMORE:::J)). Io no a differenza sua mia davo alla fotografia
“ma no Velia stai fotografando anche il set benessere della Grimaldi?”  “Franci non possiamo lasciarci nulla alle spalle, giusto la valigia del Cous Cous sai dov’è finita?” “ Velia è qui……potremmo arenarci in un mare di Cous Cous alla prima ondata”

Ma la nave non era ben ferma, a motori accesi sentivamo un leggera vibrazione che partiva dai piedi scalzi a moquette battente. “Make up on, un pizzico di follia e valutiamo cosa ci aspetta domani”
“Si Velia ma io ho fame, dai andiamo al ristorante poi ci incontriamo con Mario Liberto e ci darà  direttive per la presentazione del suo libro”

Siamo scese quasi alle 23,00 e sembrava che tutti avessero fatto la stessa scelta, uscire all’ultimo per fiondarsi al primo ristorante…ma al PONTE 10 non c’è un ristorante ma un mondo che si apre.
Nel Sancho Panza,  Diligenzia,  Barceloneta,  Virtualia,  Leonardo, Sala Cervantes e chi ne ha più ne metta…….ma noi avevamo l’invito presso il PUERTO OLIMPICO per la cena, lì vi era tutta la stampa, il vippume quello che conta.  Mi è venuto incontro il maitre  “Prego Signore, accomodatevi dove volete voi” Ed io visto che erano stracolmi ho optato per un tavolo un po’ lontano dalla bolgia ma chiaramente visibile  visto il bollino disabile in bella vista che la Franci appena seduta mi ha detto “Andare in giro con te è un film comico, ma come fai a trovarle tutte tu?”  “ Semplice se lo sanno prima si avvicineranno circospetti e già insospettiti….dopo glielo dico io che sono diversamente sana o affabile”



La cena? Era un menù fisso perciò quello che passava il PUERTO OLIMPICO, chissà la brigata di cucina sarà stata una squadra di giocatori da calcio. Quel termine “OLIMPICO” mi faceva sperare di trovare almeno il coach ed il capitano a darci il benvenuto. "Francesca ma noi dobbiamo entriamo in campo?" " ma non è che dobbiamo fare le cheerleaders?"

 E mentre la cena prendeva il via e la Franci doveva nutrire la sua “piccola creatura” cioè se stessa anche la nave ha preso il largo facendoci sentire il distacco dalla terra madre. “Soffri di mal di mare?”  “No Franci io NO…..ma provo una sensazione strana anche perché la nave sta andando indietro…..ecco il mio stomaco è seduto dove stai tu, in compenso mi sento bene anzi co sto vinello mi sento molto bene”

La cameriera ci aveva avvertite che un quarto di vino sarebbe stato poco…ma cavolo si vede che ho la faccia da Alcohol Addicted? quando la nave era già in alto mare, io sentivo la voce….anzi no era una sorta di sibilio. Dietro di noi ecco sbucare Mario Liberto con Nino e Gabriella delle Fattorie Azzolino. Stavano prendendo accordi con il maitre per la degustazione del giorno successivo.
Gabriella era senza voce. Ma lei si è avvicinata e mi parlava “come siete state?” Ecco senza voce immaginate la mia faccia che cercava di interpretare il suo labiale.
“veramente ancora non lo sappiamo, la camera è bella, la cena è discreta, il personale molto accorto”    In pochi minuti la donna senza voce mi ha solo indicato che c’erano le WINX a cena in carta cellophane, con perle e mazzi di rose fiammeggianti. NOOOOO))))))).


Più giù c’erano anche Roberto Gervaso, e tutti gli scrittori e poeti che avrebbero presentato i loro libri. Ma noi presentavamo il COUS COUS. E non è da poco-----

Il maitre Pasquale ed il suo assistente Aniello ci avevano già preso di buon occhio. Io dentro mi sono sempre sentita partenopea. Vuoi i 10 anni trascorsi in costiera, vuoi l’innata simpatia ed empatia. Dopo cena avevamo già conosciuto la brigata di cucina. Loro erano tutti un po’ tesi.
E chi si aspettavano Gordon Ramsey ?? Invece no due donne, le prime donne chef che avevano mai visto in una cucina navale. Il mare forza 5 non ci faceva stare molto in equilibrio e Luca Executive Chef si sentiva un pò imbarazzato.
Lui giovane e aitante chef ci aveva detto “Non vi preoccupate, noi scendiamo alle 9 del mattino ma se ci dite ciò di cui avete bisogno noi vi facciamo riposare e vi facciamo salire le merci dalla cambusa, vi mettiamo a disposizione il personale e sentitevi a casa vostra”
“Si abbiamo richiesto anche i ceci” e lui “Si ho visto magari non parlatene con il personale in cucina sennò scappano tutti”   Dall’altro lato rideva Antonio Pianese ( sous Chef) “vabbè detto così sembra brutto ma c’è una tradizione, chiamatela superstizione ma su questa nave sono anni che non usiamo i ceci…..il Cecio non si usa ….ehh sapete per scaramanzia”
Dopo questi discorsi non è che mi sono messa ad indagare cosa UN CECIO possa aver mai fatto in crociera. Al massimo avrei pensato ad un ICEBERG.

Lasciato la cucina ed il ristorante ci siamo dirette alla sala Barcellonetas  per assaggiare i vini delle Fattorie Azzolino, abbiamo iniziato con il NOTTURNO nero d’Avola in purezza per poi darci al Martini Cockail sapientemente preparato da Gino Manfredi. Lui che del martini Cocktail conosce i più reconditi segreti. Il giorno dopo si sarebbe apprestato a guidare una degustazione di vini rosati con suggestioni letterarie legate alle rose. Cosa avremmo voluto chiedere di più per chiudere la serata? Nulla che godere della musica del grande Califfo……un omaggio a Franco Califano
“Versi di amore e noia di un cuore vagabondo” presentato da Gaetano Menna.



Era ora di tirare i remi in barca, abbiamo controllato le scialuppe di salvataggio fossero ancorate alla nave….la Francesca iniziava davvero a soffrire il mal di mare ed io solo un leggero torpore dovuto all’alcol del martini cocktail. “Ma voi siete le chef della nave?” un signore si era avvicinato con la brochure in mano. Aveva aperto la pagina dedicata a noi perciò ci siamo sentite in dovere di specificare che eravamo là solo PER LU CUSCUSSU. “Domani verremo alla degustazione, dalla faccia si vede che siete simpatiche”  E meno male che riconoscere la bravura dello chef dalla simpatia emanata, un nuovo parametro che non avevo mai preso in considerazione.

Tornate in cabina, the LOVE BOAT ha inizio….il mio cellulare iniziava a dare i primi segni di cedimento sul satellite, ho disattivato il roaming ed ecco arrivare un sms specifico “Benvenuto su Cruise Barcelona… in nave è attivo il satellite e puoi navigare a tariffe speciali” Visto i prezzi mi è sembrato eccessivo abusare del satellite o almeno della mia carta di credito.

La Francesca non aveva di questi problemi, lei non ha disattivato nulla perciò poteva spaziare da internet oppure chiamare o farsi chiamare dal suo AMMOREJ))).
Io sentivo il suono delle notifiche che le arrivavano a mano a mano che il sonno stava sopraggiungendo.

Tolte il trucco, orpelli vari ci siamo addormentate navigando con tariffe oniriche di grande risalto.
“che fai Velia ohhhh tu giochi a ruzzle? Ma sono le 3 del mattino?”  “Oh Franci tra che mi fanno effetto le gocce, e la ninna nanna del mare almeno fammi giocare con l’unica cosa che mi funziona sull’iphone”   “ Ma tu non sei preoccupata per domani?” “ Io no e tu” “ Manco io”
"mica lo so se è positivo?? E allora BUONANOTTE"


21 Aprile: Il Buongiorno si vede dal mattino: il cecio porta sventure

Ci siamo svegliate con 3 CLOCK ALARM impostati su diversi continenti appunto con fusi orari diversi. La prima per svegliarsi, la seconda per prendere coscienza che eravamo in mare e perdipiù in nave a mare forza 4, la terza perché serviva uno capace di portare tutta l’attrezzatura in cucina: 20 kg di cuscus, cous cussiera, semola per fare l’incocciatura. Sergio Auricchio l’organizzatore aveva mandato il facchino a ritirare l’armamentario. Ci siamo subito messe la divisa come l’uniforme da ufficiale della marina. Al momento delle colazioni dove tutti ed intendo tutta la nave fa colazione la gente ci fermava chiedendo “siete voi le chef?” oppure magari ci guardavano con occhi stupiti “Ando vanno queste due tutte fighe e tirate vestite da chef?”    Ad un signore sulla settantina evidentemente rapito dalla visione di due donne cuoche intente a fare colazione sentivo farfugliare che la vita sulla nave per chi cucina doveva essere molta dura. Ed io visto che sono una che sta al gioco ho iniziato a lamentare un mal di schiena dovuto ai 3654 ravioli preparati la notte prima e soprattutto per gli arancini. Piegata in 3 ripetevo “ecco dopo gli arancini che abbiamo finito stamani alle 4 oggi pure il cuscus”
 Con ruzzle ARANCINO non me lo dava “ Ma Velia tu fotografi tutto o giochi a ruzzle?”
“Franci vedrai che cosa uscirà fuori? Intanto fotografiamo tutto,giuro con Ruzzle ho chiuso ora ci aspetta il CUSCUS”. Il signore sulla settantina che ci fissava all’inizio oramai dava per certo che gli chef della  nave fossimo noi, non per le frasi o per l’ostentazione ma basandosi semplicemente sull’abbondanza del cibo almeno la mia. 2 cornetti con nutella, 1 cappuccino, 1 latte e caffe ( in nave non sanno la differenza parlo al buffet)  fette biscottate e confettura. Pieno di calorie, pieno di tutto…..Ci siamo alzate dal tavolo soddisfatte anche se vestite da chef.
In cucina tutto era pronto ma mancavano i ceci. IL CECIO maledetto. Quando li abbiamo chiesti in cambusa tutti ridevano ma certo la storia del cecio deriso e porta sventura non me lo aspettavo,
Ecco il menu: TRILOGIA DI CUSCUSSU  
Cuscus multicolore con verdure croccanti al gomasio
Cuscus con spezzatino alle spezie
Cuscus aromatizzato con vongole, gamberetti, ceci ed emulsione di rucola.

Non è che fosse complicato anche se qui le scuole di pensiero e di cucina la dicono lunga. C’è chi lo tosta, chi non lo tosta, chi durante l’incocciatura lo condisce con erbe aromatiche.
 Uheee ad un certo MUMENT mi sono detta “ mancano i ceci!”
In cucina c’era fermento non per il cuscus. In degustazione sarebbero stati un centinaio. Ma il fermento era dovuto al fatto che avessimo ordinato i ceci dalla cambusa ma la merce non
arrivava.
Molti dei ragazzi stranieri che lavoravano in cucina ridevano e provavano a dire qualcosa in italiano misto ad inglese “no io non tocca ceci, io non aprire barattolo” Vabbè vista la reticenza nell’aprire il barattolo ho chiesto ad Antonio Pianese il sous chef di darmi una mano.
E lui forse visto la  MIA?? giovane età mi dava del VOI. “Grazie per il rispetto ma puoi darmi del TU, e poi mi spieghi la storia dei ceci che non possono salire a bordo?"

E lui da napoletano ha iniziato a raccontare la storia, quella che avrebbe potuto far concorrenza al Titanic ma certo senza tragedie umane. Tre anni prima avendo imbarcato dei tir di CECI diretti non so dove (ancora li stanno cercando) la nave iniziò ad imbarcare acqua ed insomma il personale della cambusa si ritrovò a soccorrere la gente sommersa dai ceci.  Il mare era forza 7 e chissà quei ceci si saranno persi verso l’oceano indiano. Da allora vista l’esperienza traumatica dettata sicuramente da altro, il cecio in sé divenne soprannominato O CECIO PORTASVENTURE. Tolto dai menu, depennato su ogni lista della spesa e soprattutto bandito anche nei discorsi. “Cheff ve l’avev ritt che è ceci portano malamente” 
“Ma questa è la nave dei libri. Se affondiamo lo faremo con molta cultura”

                                            Mario Liberto " Lu cuscussu si deve innamorare"

Io &  Francesca avevamo già preparato le basi, tostato il cuscus. Preparato l’intera linea per la degustazione. I ceci invece non portarono male e si vide dal pranzo visto che partivano doppie porzione della trilogia. L’executive chef doveva pensare anche al ristorante Buffet dove 500 persone si sarebbero mangiati mezzo mondo. Infatti la cucina in determinate situazione è divisa a Zone, tutti collaborano ma al momento del servizio si dividono. Sarà che l’origine asiatica del personale mi faceva pensare che fossero tutti fratelli…..uhh si somigliavano tutti al punto che a quello che puliva le verdure gli ho detto “ ma scusa tu stamani non stavi facendo le pulizie delle cabine?? “ e lui sorridente “no io lavale veldule poi condile veldule e se vole aplo ceci”







"dai grande fratello apri sta scatola di Ceci, che sarà mai? Al massimo ci areneremo su un iceberg di cuscussu ”  Perciò il nostro lavoro era stato gradito, la brigata in cucina ci stava trattando come principesse sul cecio e la clientela applaudiva piacevolmente. Le fattorie Azzolino avevano fatto un abbinamento perfetto, DILETTO, TRANOI ed ancora NOTTURNO.





Gabriella aveva iniziato a parlare e Nino il marito da perfetto siciliano “Ancora?? Ma come ?stavo tanto bene ieri che non parlavi?” Gabriella invece ha una voce bellissima e scrive poesie.



Dolcemente infinita la sua capacità di trasmettere le emozioni con una frase. La donna senza voce.
Mario Liberto invece illustrava in grandi linee la storia del Cuscus, il suo libro porta con sé tradizioni e luoghi dove nasce e come si espande per tutta l’area del mediterraneo.







Finito il servizio, finita la degustazione le Chef si sono ritirate in cabina e si fa per dire.
La Franci distrutta dal mal di mare non ne poteva più ma io NO: io mi sono detta “mi faccio un giro, perlustro la zona, i ponti, le stive, vado a vedere qualche spettacolo, mi compro qualche libro”

Stavo prendendo un caffè al bar. Si ero turista per caso, da sola, in una nave di libri. Al caffè Moak presso la Sala D’Annunzio mi sono goduta la presentazione del libro DANAL di Bartolomeo Errera e poco dopo l’ECO DEL TEMPO di Pierangela Fleri. Affascinata dal libro la prima cosa che ho fatto è andare in libreria e comprarlo. Peccato che fossero esauriti e allora li ho ordinati per il giorno successivo. E’ normale in una nave di libri, i libri vanno a ruba. Sarebbe stato più semplice trovare dei ceci magari quelli sparsi nel mar mediterraneo.




                           Io e la grandiosa Pierangela Fleri con il suo libro di poesie "L'eco del tempo"


Rientrata in cabina mi sono vista Francesca tutta intenta a rifare i bagagli. Effettivamente avevo visto un po’ di persone con le valigie pronte ma non pensavo che dovessimo sbarcare la sera stessa.
Neanche a farlo apposta mentre salivo con l’ascensore mi ero imbattuta col sacro circolo delle winx tutte eccitate che alle ore 18,30 era previsto l’arrivo a Barcellona e che andavano a prendersi i bagagli. I bagagli??? Io che avevo fatto esplodere la mia valigia poche ore prima?
Ma il check out e lo sbarco era previsto per chi non avrebbe pernottato in nave.
“Francesca, rileggiamo il programma magari si sbagliano, arriviamo a Barcellona fra un ora e dovremmo avere il pernottamento in nave” “ Oh guarda Velia mi han bussato alla porta e mi ha detto di liberare la cabina!”  Sono uscita fuori nel corridoio per capire cosa stesse succedendo. Alla fine c’era chi lasciava la nave e chi invece sarebbe rimasto. Il ragazzo di turno che parlava perfettamente lo spagnolo provava a dirmi che voleva LIMPIARE la camera "Por favor deje la nabitacion que yo debo limpiar"

“E tu mi fai prendere sti colpi??” ho detto al ragazzo.
“Tu non limpiare, che la cabina è molto molto ordinata, passare domani..a la magnana! OK??”
Tradotto nel mio spagnolo "bricolaje" forse neanche corretto gli ho risposto "No tenemos que limpiar l'habitacion que sufrió una explosión de equipaje y ropa con el ventilador de aire acondicionado... venir mañana".



In parole casalinghe, non avevamo bisogno di pulizia perchè dovevamo prenderci cura dell'esplosione degli indumenti incastrati persino nella ventola dell'aria condizionata.
  


Ci siamo messe a ridere come pazze pensando che le povere winx  in caso avessero capito male si sarebbero uccise tirandosi i bagagli in mare pur di non riportarseli a bordo.

Io e Francesca invece eravamo eccitate, pronte allo sbarco ( senza check out) siamo andate al ponte 11-12.13 per goderci l'arrivo al porto. Spettacolare ma gelido. Faceva un freddo bestiale.
Siamo tornate in cabina solo prendere il cappotto e darci una sistemata. Ci siamo ritrovate sulle scale mobili…..io sono scesa a piedi. Guardavo il ragazzo addetto alla sicurezza e lo rassicuravo “ sono quella di ieri sera, quella che ti ha tirato il bagaglio e scendo a piedi stai tranqui”
“Senora la deseo buona tardes!”   “ Franci ma questo ieri sera parlava inglese…..e poi ha una netta somiglianza a quelloooo….”   “ Si vabbè con quello che taglia le verdure?”
“ecco lo vedi hai capito cosa intendo!”    “Sono una famiglia numerosa”






 
Però il mio Iphone mi richiamava con sms. Ero in roaming e potevo viaggiare con la ricarica a tariffe umane e non marziane. Ho chiamato a casa per dire che la nave non era affondata, che insomma stavamo a BARCELLONA dirette sulla Rambla. Mia madre “Do sei Cocca? Sei arrivata?Non accettare caramelle da sconosciuti, non aprire la porta a chi non conosci!"

“Mamma non guardà chi l’ha visto, non guardà quarto grado, non ti agitare ma sono SANA E SALVA almeno finchè non troviamo un ristorante per mangiare”




E la camminata per quanto dicano sia breve, dal porto alla Rambla, NO è lunga. Lunga al punto che il gruppo che si era formato vedendo i primi segni di cedimento ha optato per un ristorantino molto carino appena sulla destra, all’inizio della rambla. TAPAS GAUDI per l’esattezza. Dalle piccole finestre illuminate soffusamente si intravedeva che era un posticino grazioso ed elegante. Nino e Mario hanno fatto da apripista.








Al primo piano c’era il bar e poi dopo una scalinata diverse salette finemente arredate.
Ci siamo accomodati ed ecco l’arrivo del “cameriero” ci ha spiegato che avevano aperto da una settimana e erano onorati di avere degli italiani come degustatori della loro cucina. I PRIMI ITALIANI!!!!!!!!

“Nino a te l’onore di scegliere un vino!” E Nino “Si un vino blanco por todos”  “ Uno?”
“No minimo tre bottiglie tanto non dobbiamo guidare!”  Tra di noi si era già creata un atmosfera magica. Sembrava di conoscerci da tempo. Scoprire che il Direttore commerciale della DE CECCO il dott Alleonato con famiglia erano persone squisite, e per di più conoscono la mia tanto amata costiera. Poi Nino e Gabriella, Mario liberto e Francesca Burzi.
Che gruppo che si era creato......
Tutti abbiamo detto all'unisono “PAELLA” perché dopo un po’ di antipasti di buona fattura a noi lo sfizio di provare la paella spagnola ci aveva perseguitato per giorni.
Il bello è stato quando il vino finiva e noi “Por favor un otro vino blanco…vale vale!” "OLE!"

L’aria si era riscaldata. Mario Liberto era più rilassato oramai il libro era stato battezzato io e la Francesca cresimate mancava solo la sacra unzione prima di passare alla paella.
Il cameriere aveva un nome straniero. “No io non sono spagnolo, io vengo dal Marocco!”
Ed il proprietario era del Marocco e Nino "secondo me abbiamo scelto il posto più adatto per la paella"

Insomma per una vera cucina spagnola non è detto che lo staff debba essere spagnolo ma certo che il dubbio si era insinuato. All'arrivo della paella la prognosi è stata sciolta. Astice, frutti di mare.
 Il vino scorreva bene l’ambiente era assolutamente invidiabile. Il cibo lodevole. Quando il cameriere “Sorriso” ha preso l’astice per sporzionarmelo ho chiesto solo “mi raccomando CSI non voglio sapere come è morta, magari se mi dai la parte centrale e le chele a me basta”  “Segnora ma lei scherza!”somos perfeccionistas"

"Ti perdono solo sei non sei fidanzato!   Sorriso “No no tengo una novia!"
 
Allora Sorriso Facciamo una foto assieme e la mettiamo su fb……….
La cena alla modica cifra di Euro 50,00 a persona era stata apprezzata oltre modo………..la paella era divina!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! Il resto impeccabile…..a parte il pane che noi da buon italiani non ci facciamo mancare. Percio alla richiesta “ pane”  portavano un cestino di 4 fette,,,,,,,,,,,,,
Nino “Senti Sorriso ora che hai portato 5 cestini di pane con 5 fette di pane in totale ci potresti portare anche una bottiglia di champagne perche chiudiamo in bellezza una giornata senza stress. Sa domani ci divideranno diversi hotel e siamo a Barcellona. Ora hai capito che a tavola degli italiani il vino ed il pane non deve mai mancare!"

La Francesca appena il caffè già si immaginava di fare shopping “OH Velia ma io devo trovare i zatteroni o zapateros……”

Sopresa finale Patrizia Alleonato parte integrante del gruppo forte della sua avventura all'imbarco ha iniziato a parlare di tre signore bionde e noi " ma come le WINX????"  e lei "oh si sembravano fate biondine anche noi abbiamo pensato la stessa cosa" Allora il sacro CIRCOLO DELLE WINX poteva essere battezzato e ufficilizzato, non eravamo le sole ad averle notate. 

"Si saranno con noi tutto il viaggio, a quanto sembra per tutta la crociera!" 
" Ma mica con noi, inteso TRANOI:::???" " Noooo ma a quanto sembra hanno prenotato tutte le escursioni e degustazioni possibili ecco perchè sono magiche!" 





 
Ritorno faticoso verso la nave, infatti ho tirato le gambe fino all’imbarco cadendo in una pozzanghera, il mio cellulare e stata la prima cosa che sono riuscita a salvare. Ma il piumino aveva assorbito tutto lo stagno. Alla risalita della scala mobile, il ragazzo della sorveglianza / secondo me dorme lungo la scala/ aveva notato che perdevo acqua e con aria preoccupta  “senora pero ella pierde agua?”  Nulla è OK ma ora mi riconosci porto sempre cose nuove, a la magnana voy a perder el vino!"    e lui "Senora usted me sorprende..ella es siempre feliz" E che avrei dovuto dire???? Che ero inciampata su di un cecio gigante????

 Tra le risa generali e soprattutto grazie all’aiuto del mio gruppo inseparabile. Piccola capata al bar e poi cabina, cabina cabina. “ Francesca se domani si fa shopping io dovrò comperarmi scarpe nuove, un paio di jeans e voglio i boots”   “ Oh nooo io voglio gli zappateros”
“Che giornata lunga e ricca di eventi, forse la morale è stata che il Cecio porta male solo a me, guarda che volo che ho fatto in quella buca?!” “ Io non ho mai visto sparire nel buio una persona con un braccio fuori dall’acqua. tu pazza mantenevi il cellulare ed urlavi salvate lui…..e noi lui chi?? e tu IL CELLULARE” 

 La Franci  aveva il suo AMMORE nel sonno sentivo le notifiche dello smartphone e nel mio dormiveglia la mia voce interna sospirava : “Ohhh Ammore…Franci ti messaggia il tuo Ammore” .  Ma lei era già tra le braccia di Morfeo!!!!! io invece "BARCELLONA STIAMO ARRIVANDO:O))) domani lo sbarco definitivo, sistemazione in Hotel, giornata libera.......e SHOPPING & RELAX  Niente legumi o legami......

Comments

Unknown said…
Grande Velia. il tuo entusiasmo rende positivo tutto ciò che guardi. Che nostalgia...
Velia said…
Ma torneremo su quella nave "LA NAVE DEI SOGNI"
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